Immunoterapia oncologica
Aggiornamento in Medicina
Il ligando-1 del recettore della morte programmata-1 ( PD-L1 ) si trova espresso in un ampio numero di neoplasie maligne e la sua interazione con il recettore PD-1 contribuisce ai processi di evasione immunitaria messi in atto dalle cellule tumorali.
Uno studio è stato condotto al fine di valutare l'espressione di PD-L1 nel glioma e la sua correlazione con gli esiti clinici.
Lo studio ha esaminato i dati clinico-patologici di 229 pazienti; l'espressione di PD-L1 è stata valutata per mezzo di analisi immunoistochimiche basate su microarray dei tessuti.
Otre il 5% delle cellule tumorali con citoplasma o membrana marcati è stato definito come positivo all'espressione di PD-L1.
La positività all'espressione di PD-L1 è stata osservata nel 51.1% dei pazienti affetti da glioma e nessuna associazione significativa è stata riscontrata tra l'espressione di PD-L1 e il grado patologico nei 229 pazienti studiati.
E' stato tuttavia osservato che nei 161 pazienti la cui sopravvivenza globale era superiore o uguale ai 12 mesi, il tasso di espressione di PD-L1 era del 49.2% per la malattia di grado II, del 53.7% per la malattia di grado III e del 68.8% per la malattia di grado IV.
Nonostante le variazioni nella percentuale di espressione non siano state significative, è stata osservata un'effettiva differenza tra espressione di PD-L1 e grado patologico ( 49.2% vs 53.7% vs 68.8%, P = 0.327 ).
L'analisi univariata dei dati ha mostrato che l'espressione di PD-L1 è significativamente associata a una scarsa sopravvivenza globale nei pazienti ancora in vita dopo 12 mesi o con lungo periodo di follow-up ( P = 0.018 ), soprattutto nei pazienti con grado patologico IV ( P = 0.019 ).
L'analisi multivariata ha riscontrato una forte tendenza alla significatività statistica per l'associazione dell'espressione di PD-L1 e una scarsa sopravvivenza globale ( P = 0.081 ).
In conclusione, nei pazienti con glioma ancora in vita dopo 12 mesi o soggetti a un lungo follow-up, l'espressione di PD-L1 potrebbe essere indice di scarsa prognosi.
Sono quindi necessari ulteriori studi per valutare l'efficacia di un approccio immunoterapico mirato al pathway di PD-L1 nel trattamento di questi pazienti. ( Xagena2016 )
Zeng J et al, Oncotarget 2016; doi: 10.18632/oncotarget.6884
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